mercoledì, 13 marzo, 2024, 07:54
C'è qualcosa di più dell'idea di una rosa in quella timida pianta che prende colore e quelle piccole macchie rosate sui rami del pesco presto saranno in fiore.
L'inverno si sta allontanando e la veronica, il tarassaco, il lamium e le viole sono un piccolo spettacolo per occhi attenti e silenziosi e per sguardi che non passino oltre.
A che punto è l'inverno interiore?
Ci sta salutando o è ancora irrigito sulle proprie posizioni?
La pace di cui si fa un gran parlare ha accordato un gesto qualunque e quotidiano di perdono o è ancora persa nel conteggio delle ferite e delle offese ricevute?
Le gemme tra le mani si sono aperte al dono o il pugno è ancora contratto e trattiene quello che non riesce a dare?
Le solitudini sono ancora prigioniere di un isolamento forzato o si stanno muovendo a generare e inventare la novità che ravviva i rapporti umani?
E quel Dio che non fa mancare i segnali che raccontano la vita può contare su una preghiera che non sia solo la consueta abitudine?
La primavera non tarda ad arrivare: la stanchezza le passa accanto un po' distratta, ma il desiderio non rinuncia e sceglie di andarle incontro.
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martedì, 12 marzo, 2024, 07:32
Memory è un film del 2023 diretto da Michel Franco con Jessica Chastain e Peter Sarsgaard. Uscita al cinema: 7 Marzo 2024. Durata: 100 min. Distribuito in Italia da Academy Two. Paese di produzione: USA, Messico, Cile.
La memoria e la sua assenza si danno appuntamento in questa pellicola che resta a metà strada tra la realtà degli eventi e una soluzione finale che resta un po' sospesa tra quel che normalmente accade e un insperato lieto fine.
L'incontro tra chi dimentica gli avvenimenti più recenti e chi è ferito da un passato che ha lasciato segni evidenti, ma anche la memoria dei comprimari che negano o rimuovono quel dolore che non si può dire.
L'interpretazione dei protagonisti è convincente e supportata da comprimari all'altezza della situazione.
Il finale mi sembra un po' buttato lì, senza troppa convinzione e con una certa fretta di arrivare ai titoli di coda.
martedì, 12 marzo, 2024, 07:05
Semplicemente acqua, ma prova a restare senza...
Acqua così generosa in questi giorni e trova più lamenti che gratitudine in risposta.
Acqua che non viene negata neanche nei giorni di digiuno, perché non si può affrontare il deserto se non ne hai dietro una buona scorta.
Acqua per difendersi dai troppi miraggi, per restare comunque lucidi in una preghiera che sia viva e non agonizzante.
Acqua e quanta riesce a contenerne il corpo di un vivente che come un fiume interiore rigenera e benedice la vita che scorre.
Acqua in un bicchiere o in una bottiglia, in un torrente montano che scende a fecondare la terra e a rigenerare la vita di ogni giorno.
Acqua che è memoria di una vita oltre la vita e segno di un'appartenenza che rivela la paternità di Dio e la fraternità degli esseri umani.
Acqua per continuare a raccontare la benedizione di un Dio e l'abbondanza che può colmare la sete dei popoli.
Acqua e se ti fermi a contemplarla per un solo istante, riscopri il mistero e la gioia di una vita che sa dire un grazie.
lunedì, 11 marzo, 2024, 07:50
Cieli nuovi "fai da te" e terre inesplorate da esplorare, correggere e definire con le mani che si agitano nell'aria e una lavagna virtuale per giocare nel metaverso di una delle tante divinità minori ed entrare nel mondo dei piccoli creatori.
La realtà necessita di ripetuti aumenti per soddisfare le esigenze e le voglie di un’umanità sempre più lontana dalla dimensione reale delle cose di ogni giorno.
Si gioca con saghe infinite di frutta che non sappiamo più coltivare o si passeggia su una collina che non vale più la pena di conoscere se non dal divano di casa.
Per desiderare i cieli e le terre nuove di cui parla il dettato biblico bisognerebbe amare e desiderare meglio e di più il mondo in cui viviamo. Non è una prigione di pixel e di suoni campionati che può rispondere al desiderio di una vita che chiede verità e non surrogati a baso costo.
Il consumo d'immagini e suoni è ancora una risposta del neomaterialismo degli oggetti virtuali e non può placare quella sete di spiritualità che in ogni modo si vorrebbe eliminare dalle nostre aspettative.
I cieli nuovi si attendono prendendo confidenza con l'aria che ci circonda e le terre nuove chiedono piedi che prendano maggiore contatto con le pietre, la sabbia o un semplice prato.
sabato, 9 marzo, 2024, 07:30
Nel riconoscere di essere peccatori si è sempre sicuri di compiere un atto di onestà e di giustizia. L'umile confessione dei propri peccati è il presupposto perché la nostra preghiera possa trovare la misericordia di un Dio che si fa vicino a chi sceglie di non mentire sulla propria condizione.
La misura dei peccati altrui è uno sciocco espediente per fuggire dalla presenza dei propri errori, una falsa autocertificazione che ci allontana dalla parola di perdono di cui pensiamo di poter fare a meno.
Il peccatore pubblico non ha più un'immagine da difendere, una reputazione da conservare e non può che abbandonarsi a uno sguardo che sia differente da quello degli uomini.
L'occulto peccatore che la coscienza può distinguere con una certa precisione è prigioniero di un ruolo, di una parte che nasconde le intenzioni più profonde per potersi autoassolvere.
E nel momento in cui quest'ultimo abbandona la scena e decide di essere semplicemente il sé stesso che gli altri non conoscono tutto cambia improvvisamente e la verità lo riconsegna all'amore del Padre e alla solidarietà col fratello ritrovato.
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