venerdì, 14 gennaio, 2011, 09:32
Non farò mai visita al fiorista e non tornerò a casa con un mazzo di fiori recisi. Se mi conosci sai bene che non è per avarizia, ma perché vorrei incontrarli anche domani in quello stesso giardino in cui ti ho pensato.
Catturo l'immagine, il colore, le sfumature e le trattengo in quella terra di tutti che unisce mente e cuore e diventa la verità di un sentimento genuino.
Se mi osservi con attenzione potrai scorgere la differenza e interpretare quel sorriso che porta un fiore in dono e lascia a qualcun altro la gioia di contemplare una viola o una primula dove potrà restare ancora meravigliosamente viva.
Io so che quel fiore è per te e tu, non hai problemi a immaginare l'intensità del dono che non ho voluto cogliere.
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giovedì, 13 gennaio, 2011, 09:04
Tempi duri per chi ha il cuore tenero, ma la leggerezza dei sentimenti va difesa e sostenuta alimentando il proprio impagabile sorriso.
Non siamo obbligati a moltiplicare le urla di una qualunque faida in cui l'arroganza dà fiato alle trombe e possiamo sottrarci alla competizione di chi continua a giocare a "chi ce l'ha più lungo" mettendo in scena una presunta ragione.
Il cuore ha motivi differenti e... pazienza se qualcuno confonde la stupidità con la mitezza o, non distingue un uomo tranquillo da un pusillanime.
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mercoledì, 12 gennaio, 2011, 09:24
Il vento fa il suo giro
oggi la ruggine dice il vecchio
e, solo ieri, sorridevi bambino...
le labbra leggere del primo bacio
la carta increspata del proprio viso,
le stagioni si muovono in fretta
prima caramella e dopo sigaretta,
un grembiule nero e un fiocco blu
il vento passa e ieri non è più.
Il vento fa il suo giro
sono io che studio a settembre
e, sono sempre io con l'aquilone...
le notti cariche tracciate a matita
l'amore acerbo di un veloce per sempre,
il mito di un'età della ragione
il calendario muta ogni convinzione,
sono stato spesso quello e questo
mi diverto ancora e così, resto.
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martedì, 11 gennaio, 2011, 10:41
"O Signore dammi questo, fai funzionare quello e trasforma quell'altro".
Tra una domanda e l'altra, vorrei imparare a pregare e smetterla di rivolgermi al Padreterno come se fosse un commesso dell'Ikea.
Troppe preghiere chiamano in causa Dio per inviare la lista della spesa o dei sogni e desideri dell'umanità intera.
Si prega Dio per la pace nel mondo da un lato, e, dall'altro, si continua a fare il muso a Tizio, a disprezzare Caio e a trascinare l'inimicizia con Sempronio. La realtà è che quella pace, l'abbiamo già ricevuta da tempo, ma non abbiamo nessuna intenzione di restituirla neanche in minima parte.
Si prega Dio perché nessuno debba morire di fame o di sete, ma il cibo e le bevande che abbiamo ricevuto, restano a marcire in una qualunque dispensa.
Siamo esseri assai strani: teniamo le mani in tasca di fronte a un piatto fumante e ci lamentiamo se Dio non interviene per imboccarci.
Quando impareremo a dire "Grazie" per quel che abbiamo ricevuto e per quanto ci appartiene ogni giorno, la nostra preghierà smettera di restare inevasa nei cieli e potrà dare una risposta sovrabbondante su questa terra.
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lunedì, 10 gennaio, 2011, 08:25
E' festa!
Saluto il giorno ch'è venuto, cerco di osservarlo bene perché se lo guardo di storto, è assai probabile che anche lui mi offra il suo profilo peggiore.
E' festa e trattengo le litanie sulla stanchezza che non danno alcun riposo: i lamenti, anche se apparentemente sembrano essere uno sfogo utile e necessario, finiscono col dare vita a una forma di malcontento che posso attribuire al tempo, al capufficio, alla nebbia, alla coda alle poste, al veicolo che non riesco a superare, ma con un po' di onestà non posso che ammettere che ho dato vita al mio lamento e lo sto nutrendo d'imprecazioni del tutto inutili.
E' festa se abbandono l'abito della vittima e mi vesto di responsabilità.
E' festa se smetto di colpevolizzare chiunque mi capiti a tiro, se scelgo di fermarmi e di respirare sino a quando riacquisto sintonia con questo giorno che andrebbe benissimo, se solo smettessi di subire e apprendessi la capacità di scegliere.
E' festa! Con la pioggia che bussa ai vetri, con i ladri che salutano la notte, con il torcicollo e con tutti gli imprevisti e le probabilità di una vita di cui conservo, gelosamente, il pacchetto di maggioranza e le risorse per rispondere che, modestamente, ci sono!
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