martedì, 16 ottobre, 2012, 09:45
Non c'è nebbia o foschia che possa trattenere a lungo l'impeto del sole e la sua energia, sempre pronta a guarire il freddo dei pensieri e la rigidità delle anime infelici.
Ogni storia può essere letta dal punto di vista delle sue ombre, ma anche dalla prospettiva di una luce che qualunque uomo di buona volontà può imparare a riconoscere e interpretare.
Un caffè in una mattina d'inverno, un abbraccio in una delle tante stazioni del mondo, una passeggiata su un tappeto di foglie, un cielo limpido, una lettera mai spedita, una giornata di lavoro...
La banalità delle azioni che si ripetono, apparentemente sempre uguali, cambia improvvisamente orizzonte quando uno sguardo attento si fa presente e distingue l'origine da cui trarre la propria originalità.
Ogni storia è illuminata di una luce che cresce e diventa sempre più intensa e forte. Ci sono giorni in cui ti svegli e osservi le ombre, ma anche le ombre sono ombre di luce e non ti resta che rallegrartene e condividere la gioia di quel riflesso accecante.
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sabato, 13 ottobre, 2012, 16:05
Non è mattone e tantomeno cemento
non è legno e men che mai plastica
la casa è dentro e non è tegola
la casa è dentro e non è finestra.
Non è campagna e certo non è città
non è montagna né metropoli sicuro
la casa è dentro e forse è sogno
la casa è dentro e sembra spirito.
Non cerco casa fuori da me stesso
e devo abbattere quel muro, dentro,
pensare come un albero il mio inverno
le foglie cadute, il nido sul ramo.
Prendo casa là dove sono presente
le mani e i piedi in comodato d'uso
l'ospite accolto e quello accogliente
la casa che verrà è l'uomo che sarò.
venerdì, 12 ottobre, 2012, 16:24
Dove vanno a riposare i sogni di un uomo semplice?
Nella terra delle farfalle che più non ricordano la fatica del bruco e si alzano in volo dove non scende più la notte.
Dove vanno a dormire le fatiche di un uomo generoso?
Nelle nuvole bianche che la carezza del vento conduce al giardino dei fiori sbocciati e dei frutti maturi.
Dove vanno a sognare i desideri di un uomo sincero?
Nel dono sovrabbondante di una vita che libera dal laccio del tempo e delle stagioni, può riabbracciare l'autore delle nostre storie e il creatore dei sogni che si risvegliano e più non smettono di sognare.
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giovedì, 11 ottobre, 2012, 08:21
Quando l'angelo chiama, quando il tuo corpo inizia a vibrare e avverti il canto delle stelle, quando tace la paura e senti il bisogno di lasciarti andare...
Quando l'angelo chiama, quando la tua realtà diventa più grande di quanto avessi mai pensato e immaginato, quando il tuo stesso corpo non riesce più a contenerti...
Quando l'angelo chiama, quando non hai più bisogno di parole per comunicare, quando quello che stai vedendo non è più limitato dal tuo sguardo...
Quando l'angelo chiama, quando smetti di preoccuparti e improvvisamente ti acquieti, quando vorresti asciugare le lacrime di chi ti è accanto, quando capisci, infine, cosa sia compassione...
Quando l'angelo chiama, quando smetti di pensare in termine di coincidenze e interpreti con precisione i segni che hai di fronte, quando il vero diventa anche bello e buono...
Quando l'angelo chiama e non sai bene dove trovi la forza e il coraggio, ma senti dentro di te che questo non è più il tempo di fuggire e provi in tutta semplicità a rispondere.
mercoledì, 10 ottobre, 2012, 10:57
Se cammini lungo il campo da calcio della nostra parrocchia, se lo percorri per intero e attraversi quel che resta del campo da bocce, se vai ancora più in là sino alla rete che divide le proprietà, prova ad alzare lo sguardo e vedrai una statua della Madonna.
Ci sono andato tante volte in questi anni, proprio in quel punto in cui la natura cresce incolta ed è probabile pungersi con le spine o con le ortiche. Ci sono andato tante volte in quella piccola oasi di silenzio a distanza sufficiente dalle preoccupazioni e i problemi della quotidianità parrocchiale.
Un mese fa, ci sono ritornato e non ho più trovato la statua o meglio, l'ho trovata altrove: non più sospesa in aria nella sua nicchia, ma sul terreno circostante, perfettamente in piedi. Ho pensato che Michele e Maurizio l'avessero tirata giù per portarla nel giardino dove la vecchia statua perde i suoi pezzi e dove avrebbe potuto godere di maggiore visibilità.
Domenica scorsa ho chiesto delucidazioni in proposito, ma nessuno ha saputo dirmi niente.
Abbiamo iniziato a fare ipotesi di vario genere: un ladro interrotto nella sua azione, un devoto con una nicchia libera sul proprio terreno, una pallonata degli sbandieratori in pausa...
Oggi ho pensato al tornado di qualche mese fa, mi è sembrata l'ipotesi più probabile, ma di certo è abbastanza strano che non sia andata in pezzi e che sia caduta in piedi.
Adesso, abbiamo scelto di collocarla in giardino dove chiunque potrà più facilmente trovare qualche momento di silenzio e preghiera.
Al di là della stranezza della situazione, mi piace pensare che un piccolo mistero come questo, possa voler dire qualcosa in più e a pensarci bene, proprio ieri è successo qualcosa d'importante per la nostra comunità.
Un piccolo segno da quel cielo che alterna sole e nuvole in questi giorni?
Forse è proprio così.
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