domenica, 18 gennaio, 2015, 08:32
Non sono un coccodrillo, uno di quelli che restano per mesi o anni in un cassetto o in un database e saltano fuori al momento opportuno, quando le tradizioni degli uomini reclamano la notizia e il commento di una morte più o meno celebre.
Sono la voce di un ricordo che fatica a essere stentorea e sicura, perché l'emozione può tradire e i colori si abbandonano a milioni di sfumature difficili da definire.
Quello che resta è l'affetto, un bicchiere di vino e la speranza che altrove la tua mano sia ferma e ritrovi un pennello per dipingere l'essenza di un altro mondo. Anche Dio, ne sono sicuro, vorrà convenirne.
Ciao Silvio!
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sabato, 17 gennaio, 2015, 06:32
Cinque minuti per una pausa caffè e cinque minuti per una delle tante catene di S.Antonio che si sono moltiplicate improvvisamente, da quando hanno iniziato a viaggiare senza francobollo.
Cinque minuti per dire "mi piace" e cinque minuti per ribadire quel che non "mi piace".
Cinque minuti per sognare? Non c'è più tempo.
Cinque minuti per entrare in una chiesa silenziosa? Mi piacerebbe se e ma...
Cinque minuti per leggere una pagina di Vangelo? Chissà, magari quando e se andrò in pensione!
E può sembrare strano, ma per un numero considerevole di persone che dicono di credere in Dio e in Gesù Cristo questi cinque minuti rischiano di non arrivare mai.
Ho bisogno di questi cinque minuti che possono cambiare la prospettiva del giorno che ho di fronte e permetto a qualunque cosa di portarmeli via, così, senza neanche un senso ben preciso poi...
Cinque minuti per Te sono cinque minuti che restano e quando uno ha imparato a riconoscerli come una priorità, sono cinque minuti che ritornano puntuali.
venerdì, 16 gennaio, 2015, 06:37
Qualcuno scivola leggero sulle onde, ma non è questo il mare che desta il mio interesse: preferisco il volo dei gabbiani alle tavole californiane e il respiro dell'inverno al sole acceso dei turisti.
C'è un mare che appare come un disegno all'orizzonte e un mare che abita dentro, là dove il soffio del vento, evoca i movimenti dell'anima e riaccende la distesa delle acque, mentre chiudo gli occhi annullando ogni distanza.
Il grande mare in cui ritrovo la carezza di mia madre, il sorriso degli amici che abitano altre stanze e la presenza di un Dio che mi rende quieto...
Il grande mare che abita dentro e mi sorprende a scrivere di primo mattino con l'oro in bocca dei miei giorni e il desiderio di raccontare un altro viaggio.
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mercoledì, 14 gennaio, 2015, 17:05
E' davvero impossibile rallentare il passo?
Siamo davvero costretti ad andare più forte per sopravvivere?
E' vita quella che scorre senza un minimo di consapevolezza?
Ci sono persone che non riesci più a distinguere da un'agenda: un appuntamento dietro l'altro, il pensiero che si agita tra prima e poi ed è perfettamente estraneo al momento presente.
Se decelleri sei fuori, se non hai una lista infinita d'impegni ti senti un perdente...
Ok! Mi sta bene, voglio essere un perdente.
Scelgo il passo della chiocciola e mi riprendo il mio tempo.
Scelgo di riflettere prima di rispondere.
Scelgo di meditare prima di affrontare una giornata.
Scelgo la fatica di pensare con la mia testa e rinuncio alla scorciatoia dei troppi copia e incolla.
Sono qui, in questo istante sono qui e voglio sapere dove mi trovo.
Il viaggio finisce prima di quanto possiamo credere: le agende, nella migliore delle ipotesi, diventeranno carta da riciclare, i ricordi restano.
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sabato, 10 gennaio, 2015, 12:00
Le cinque del mattino
la luce ancora lontana
il pensiero è lucido
sorseggio lento un caffè
mi arrendo alla vita
provo stupore e meraviglia
per un semplice respiro
è il mio cuore che batte...
Resto seduto ancora un po'
chiedo asilo agli angeli
penso di averne più di uno,
ascolto le loro opinioni
prendo qualche appunto
carico la lavatrice
accarezzo i miei gatti
sto bene, sono felice.
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