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A volte ritorni 
martedì, 19 luglio, 2011, 18:41


A volte ritorni in te stesso
a volte ritorni a casa tua
a volte ritorni sui tuoi passi
a volte ritorni al punto di partenza
a volte ritorni da lei
a volte ritorni a scuola
a volte ritorni in forma
a volte ritorni in chiesa
a volte ritorni e ripeti gli stessi errori
a volte ritorni e cerchi quel che non c'è più
a volte ritorni e sei atteso
a volte ritorni e a nessuno importa se ci sei
a volte ritorni sulle pagine già lette
a volte ritorni per scrivere un altro finale
a volte ritorni per ricominciare
a volte ritorni e l'indirizzo è cambiato
a volte ritorni dove ti hanno dato un foglio di via
a volte ritorni per un eccesso di malinconia
a volte ritorni perché ti sembra giusto
a volte ritorni perché è necessario
a volte ritorni per un semplice caso
a volte ritorni per un lutto
a volte ritorni perché pensi di aver sbagliato
a volte ritorni per un altro giro di valzer
a volte ritorni, ma è solo un'impressione
a volte ritorni e tutto è cambiato
a volte ritorni e tutto sembra uguale
a volte ritorni e sei davvero cambiato
a volte ritorni e sei quello di sempre
a volte ritorni da una malattia
a volte ritorni con un punto di domanda
a volte ritorni con una risposta
a volte ritorni per il senso di colpa
a volte ritorni in silenzio
a volte ritorni e fai troppo rumore
a volte ritorni ed é già ora di andare via
a volte ritorni, ti siedi all'ombra di un calice
a volte ritorni e pensi forte a dove sei stato.
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Un popolo in vacanza 
giovedì, 14 luglio, 2011, 17:46


C'è un popolo che dorme sulle spiagge e ai monti, un popolo che riesce a mandar giù qualsiasi cosa e ama considerare l'estate dal punto di vista degli ombrelloni e delle sedie sdraio.
Un popolo che riesce a tollerare un manipolo di buoni a nulla sempre pronto a mettere le mani nel portafoglio degli Italiani e non mette un solo centesimo di propria tasca per evitare che il Titanic vada a fondo.
Un popolo mai stanco di canzonette e calciomercato, un popolo che durante le ferie non necessita di alcun reality per continuare a dormire.
Hanno salvato le province e i posti di lavoro dei loro amici, chiedono a Milano di diventare come Roma con la promessa di ministeri o dicasteri al nord e riescono ancora a trovare qualcuno che li vota...
Nel 2013, forse, con un nuovo governo, pagheranno anche loro: è più credibile che il cavaliere fosse sincero quando affermava che Ruby fosse la nipote di Mubarak.
Non saprei dire se sono più arrabbiato con questa gente che succhia tutte le risorse di un paese senza risolvere un problema o con me stesso e con la mia abitudine di considerare che al peggio, davvero non c'è limite.
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Quando finisce il mercato 
martedì, 12 luglio, 2011, 17:08


On y va à la bourse, chez le fréres Van Der Burse, nel'evo medio che resta e continua a sostenere il gioco da tavolo per feudatari d'ogni tempo, quelli per i quali il denaro non basta mai.
Non ha importanza se a tavola non mangi titoli o azioni, se il tuo corpo necessita di proteine, carboidrati e vitamine e non di Bot o Cct.
L'umanità è a dir poco folle, priva di senno e di ragione: compra, acquista, rivende e affida le proprie sorti a sacrestani di banche e colletti bianchi che agitano le dita e leggono indici del tutto privi di senso per la stragrande maggioranza degli abitanti di questa terra.
Tra una tirata di coca e la prossima speculazione si può considerare l'utilità e cioè, la quantità di soddisfazione che si potrà trarre dalla prossima guerra.
Quando finisce il mercato, forse, può andare in scena un altro mondo.
Un luogo non troppo lontano che vede l'uomo preoccuparsi di portare acqua a chi non ne ha e riconsidera attentamente l'inutile spreco di risorse e il vacuo dispendio di energie che sostengono ogni giorno, la finzione di un valore che valore non ha.
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Pagherò 
giovedì, 7 luglio, 2011, 11:25


La misura è davvero colma e i signori del "pagate voi oggi che domani, forse, tocca a noi" andrebbero presi a calci nel sedere dal primo di destra, all'ultimo di sinistra.
Nel 2013?
Per quale motivo?
Le province? Qualche anno fa erano tutti pronti ad abolirle, ma adesso? Adesso la destra dice sì e la sinistra non ha neanche il coraggio di dirlo, ma fa bene i suoi conti e se ne lava le mani.
I costi della politica sono una cambiale a vita e non è così lontano il giorno in cui il nostro paese si ritroverà nei pressi della Grecia o del Portogallo.
La casta dei castori continua a sgranocchiarci sul muso la propria lauta merenda e qualcuno, pochi a dire il vero, trova ancora il coraggio di battere le mani.
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Girandola 
mercoledì, 6 luglio, 2011, 11:16


Quando il violento avrà speso l'ultima pietra e consumato tutta la rabbia che occorre per scagliarla...
Quando l'avaro avrà letto la misura del niente che ha accumulato e prenderà quel treno che sceglie una carezza e abbandona ogni ricchezza...
Quando Pilato avrà terminato le sue abluzioni e prenderà una decisione ignorando l'urlo di qualsiasi folla...
Quando Giuda smetterà di risolvere i suoi problemi con una corda o una pistola e tornerà indietro per accogliere una parola di perdono...
Quando avremo capito che stiamo buttando via il nostro giro sulla giostra, smessi i panni della nostra abitudine a prenderci un po' troppo sul serio, forse, riusciremo a goderci meglio e di più questo viaggio.
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