mercoledì, 19 novembre, 2014, 18:09
Bussa il custode alla mia porta
bussa che è tempo di affidare
un mosaico soffice e prigioniero
nel vano di un locale caldaie...
Apri e la tricolore si strofina
salta sicura sulle mie gambe
potrei lasciarla sulla strada
ma il sonno tarderebbe a venire.
Cabiria che ancora torni in sogno
non più acciaccata dai tuoi anni
e l'angelo che lontano sorride
puoi ancora toccarla, la senti?
Una carezza, un'altra ancora
so bene che il sogno sarà breve
un battito d'ali il risveglio
un battito d'ali la vita intera.
Bussa il custode alla mia porta
bussa l'ora in cui si può guarire
l'angelo e la piccola tricolore
accovacciati sul ponte arcobaleno.
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venerdì, 7 novembre, 2014, 09:44
Tutto cambia e le paure oggi non sono più quelle di ieri...
Un tempo temevo l'uomo nero che si nascondeva tra le ombre della notte, oggi, ho il terrore diurno di accendere il televisore e di vedermi apparire Barbara D'Urso.
Il diavoletto che ti tira per i piedi non è nulla se paragonato alla suorina di talento che prende a prestito una vecchia melodia dela Ciccone.
Le notti difficili di Buzzati sono allegre e spensierate dopo aver visto Emilio Fede e Bruno Vespa per un numero spropositato di decenni.
Il motel dei Bates è un parco di divertimenti se penso alla concreta possibilità di ritrovarmi vittima dell'accanimento terapeutico.
La mela della strega di Biancaneve è davvero succosa e appetibile se consideri buona parte del cibo che trovi in un qualunque supermercato.
Tutto cambia e di paura in paura, anche la morte che si avvicina, può risultare meno crudele di tutto il vuoto e la mancanza di significato di cui l'uomo è capace.
venerdì, 31 ottobre, 2014, 15:28
Io sono dove tu sei...
Proprio adesso sarei lì accanto a te e se tu non fossi altrove da te stesso, potresti continuare a parlare con me e continuerei ad ascoltarti come ho sempre fatto.
Pensi di essere solo in quel ricordo che ci sorprende?
Davvero non riesci a immaginare che il tuo affetto possa raggiungermi?
Continui a fissare il mio nome sulla tomba, ma non sono prigioniero di quel cubo di cemento o di quei tre metri di terra. Sono lì nel momento in cui decidi di venire a trovarmi, ma sono dentro di te per tutto il resto del tempo.
Chi ha pronunciato la mia vita continua ancora a scandire il mio nome e a rendere possibile ogni tuo respiro.
Sono consapevole del tuo amore, anche se non esiste uno strumento che possa accertarne l'esistenza. Allo stesso modo, anche tu puoi credere alla mia presenza e in più di una circostanza hai avvertito la mia vicinanza e ti sei quasi sentito toccare dalla mia presenza...
Lasciati attraversare dalla tristezza; non esiste un altro modo perché il dolore secco e sordo decida di andare via per lasciare spazio alla quiete e alla serenità.
Indossa il tuo sorriso migliore e prenditi cura di chi hai accanto: è il modo più semplice per incontrare il Dio che continui a cercare. Ogni volta che incontri Lui, incontri anche me e tutti coloro a cui ancora vuoi bene.
Io sono ancora qui, proprio adesso, mentre ti accorgi che puoi fermare un istante e trovare in quel frammento tutto quello di cui hai bisogno.
Sia benedetto Dio: in Lui nulla è diviso, in Lui nulla è perduto, in Lui tutto è ancora e sempre, adesso.
martedì, 28 ottobre, 2014, 11:23
C'è un vecchio ponte che scende a valle e taglia le acque di un ruscello che scorre e mormora il silenzio delle parole.
Aldilà di una delle tante forme di ostilità e di rifiuto, c'è un cane che salta e fa festa per il ritorno del suo amico più caro, mentre una madre appare bambina nella tenerezza, giovane nei movimenti e vecchia nella saggezza.
Aldilà dell'ansia che sottrae il respiro, c'è una casa con finestre che guardano ovunque e un cipresso che non ha mai dimorato in un cimitero.
Aldilà del desiderio di possedere, finiscono le interminabili code di chi rivendica il nulla di una vita che cerca fuori quello che solo dentro si può trovare.
Aldilà dei sogni, oltre l'universo materiale, affiorano le informazioni che raccontano la verità delle altre dimensioni.
Provo a lasciarmi andare, a scrivere una lettera che dall'eterno possa raggiungere un frammento di storia.
Ascolto, respiro, attendo...
Resto vigile e osservo il cammino delle nuvole, continuo a decifrare le carte dei miei giorni e prego che una ruga dopo l'altra mi conducano a saggezza.
sabato, 25 ottobre, 2014, 11:08
Vola sempre più alto
leggero come un aquilone
con le ossa un po' rotte
e un orizzonte più limpido.
Non è più quel brivido
ma un saggio bambino
un bacio sulla guancia
una pastiglia sul comodino.
Lo avresti mai detto?
quel tempo che si fa storia
e lascia orme visibili
per ritornare sempre a casa.
Dieci lustri o cinque decine
un giorno dopo l'altro...
ieri le tinte forti e accese
oggi il tepore del pastello.
Vola sempre più alto
dopo la passione, l'affetto
le parole che si aggiungono
il silenzio che tutto comprende.
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