venerdì, 23 dicembre, 2011, 09:37
Ciao Rué!
Il post si è perso nella notte di Natale, quando un "hacker", probabilmente un ragazzino, è riuscito a entrare nel sito e ha mandato in palla la prima pagina.
Carmelo e Tsumi hanno rimesso a posto le cose in breve tempo, ma in uno dei passaggi è andato perduto quanto avevo scritto.
In questi giorni ho preso un attimo di pausa e con ogni probabilità scriverò qualcosa per la fine dell'anno.
Un augurio a tutti per il Natale passato e, a presto.
La notte, talvolta, si porta via i pensieri e per quanto siano numerose le memorie a cui ci affidiamo, bisognerebbe conservare meglio la propria agenda mentale. Sorry!
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lunedì, 19 dicembre, 2011, 10:22
Non è scritta su una strada differente da quella che percorri abitualmente ogni giorno...
Non si trova a casa del vicino che consideri più fortunato o tra le pagine di un libro scritto per addetti ai lavori...
Non appartiene a una categoria di persone privilegiata o a una casta di eletti...
La Notizia è dentro di te e dentro ognuno di noi: il messaggero ha solo il compito di aiutarti a prendere coscienza di una realtà che puoi constatare se smetti di cercare al di fuori quello che è presente al tuo interno.
Se un giornalista cerca in ogni modo di entrare "dentro la notizia", un uomo di buona volontà, deve semplicemente accorgersi che la notizia è già dentro.
Non diventerà carta e cuore d'incanto, non senza il consenso e la partecipazione di chi la custodisce e ha, ancora una volta, la grande opportunità di provare a pubblicarla col sudore della propria fronte e la verità del proprio cuore.
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venerdì, 16 dicembre, 2011, 09:25
Lo senti quel cielo che riposa d'inverno
quella notte apparente più lunga del giorno
quel cuore a riposare e fare spazio
a chiudere gli occhi e sognare la luce...
Le tinte pastello sfumate di affetto
biglietti d'auguri scritti a matita
bucce di mandarino sui termosifoni
il muschio, le statuine e un po' di fieno.
La ricca povertà di desideri leggeri
la misura e il rigore di un'altra festa
il dono più nel cuore che nella tasca
il vecchio ancora accanto al bambino.
Non è ieri, forse sarà anche oggi,
per chi sceglierà il cammino dei pastori
la gioia semplice di una famiglia
l'attesa senza bramosie e inquietudini.
Non è ieri, certo è già oggi,
in una speranza che sa accendersi
in una parola che si fa perdono
in una mano qualunque che si apre.
mercoledì, 14 dicembre, 2011, 10:16
Se di una parola ne farai racconto
di un prato incolto, un giardino
se una piccola luce sarà già mattino
e poche note diventeranno canto...
Se di poca sabbia scriverai deserto
del tuo silenzio un attimo di pace
se l'eco del vento scioglierà la voce
e un battito d'ali busserà alla porta...
Se la sorpresa sarà già meraviglia
di un nuovo colore vestirai tuo sogno
se sceglierai di accogliere il segno
e una casa sarà affetto, notte e paglia...
Se l'angelo varcasse piano la tua soglia
di ogni paura acenderesti un sorriso
se quiete fosse già il tuo paradiso
e un gioco bambino si facesse veglia...
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lunedì, 12 dicembre, 2011, 08:16
Non è mai semplice invecchiare ma inaridire è peggio.
Le rughe raccontano un'età e dichiarano saggezza, però...
Mi chiedo dove sia la sapienza in un vecchio che diventa geloso del sorriso e della meraviglia di un bambino.
Osservare chi corre e abbandonarsi alla sofferenza delle proprie gambe stanche, concedersi all'invidia e non saper gioire della giovane vita che ci passa accanto...
Provare gelosia per quelle voci che strillano e arrabbiarsi con il fiato che non sostiene più il proprio canto...
Non sono le troppe stagioni a scrivere vecchiaia sulla nostra pelle, ma quella dannata impermeabilità al linguaggio dei sentimenti e degli affetti, quel deserto arido che ferisce la terra per assenza di compassione e chiude il cerchio della vita nell'isolamento che mormora dove dovrebbe ringraziare.
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