lunedì, 26 gennaio, 2015, 17:20
Siamo padri e madri, ma siamo anche figli e nipoti, a volte zii e a volte, anche nonni.
Per definire noi stessi, ricorriamo spesso a un grado di parentela che ci mette in relazione con un nostro familiare.
In altri casi, manifestiamo un certo fastidio quando ci associano a un parente che è tale per circostanze puramente biologiche.
Al contrario, capita di incontrare qualcuno sulla nostra strada che diventa, un po' alla volta, più familiare di buona parte della nostra parentela.
La familiarità si costruisce un po' alla volta, non è un fatto che è semplicemente successo, ma una libera scelta che si ripete ogni giorno.
Il bene mescola le carte e allarga i nostri orizzonti e l'estraneo di ieri può diventare un amico che amiamo come se fosse un nostro fratello.
Quando Gesù indica i suoi discepoli come padri, madri e fratelli, non vuole certo ridimensionare l'amore per la madre e per gli altri parenti che lo stanno cercando.
Ai piedi della croce, Maria diventerà madre dell'umanità intera e abbraccerà quel progetto che superando ogni barriera, osserverà ogni singolo uomo come un figlio di cui prendersi cura.
Per Gesù, l'essenza della familiarità è nell'accoglienza di quella Parola che trasforma ogni essere umano in un potenziale fratello o sorella.
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domenica, 25 gennaio, 2015, 19:54
Qualcuno raccoglie l'invito, esce dall'anonimato della folla e scopre l'efficacia di una Parola che coinvolge una comunità tutta intera.
Accanto ai dodici, ecco i settantadue e la libertà di poter camminare insieme per raccontare ad altri la propria esperienza.
Ci vuole leggerezza per andare avanti senza smarrire il contenuto di quel Vangelo che inizia a diffondersi e chiede strumenti di pace per poter essere credibile.
Ci vuole rispetto per le opinioni altrui e la consapevolezza che quel che gratuitamente abbiamo ricevuto, va consegnato con la stessa gratuità.
Ci vuole il tempo necessario per costruire rapporti significativi che non si moltiplicano con la rapidità dei propri contatti su facebook...
Qualcuno raccoglie l'invito e può comunicare la vicinanza di Dio e del suo Regno.
Qualcuno come noi, ad esempio...
sabato, 24 gennaio, 2015, 06:00
La folla è allo stadio e al centro commerciale.
La folla è al concerto e si muove quando diventa corteo.
La folla è in processione e talvolta anche in chiesa.
E quando ti avvicini alla folla, se non sei abbastanza sicuro del tuo percorso, improvvisamente, ti risvegli altrove.
La folla acclama, incita, recita uno slogan dietro l'altro e coinvolge profondamente.
La folla vende l'illusione di essere realmente uniti per il semplice fatto di avere uno stesso capo sulle spalle o un nemico comune da combattere.
La folla rende l'individuo altro da sé e può condurre alla follia.
Non è un caso se il figlio di Dio, di fronte a chi lo rincorre per confonderlo con una corona, decide di andare altrove per non lasciarsi imprigionare dal presunto successo.
venerdì, 23 gennaio, 2015, 05:53
Se avesse optato per scendere verso il mare, se almeno avesse considerato l'ipotesi del lago, sarebbe stato ben differente il numero...
Salire su un monte è sempre faticoso, un azzardo; come quel doppio sei puntato su un gruppo di uomini fragili e ancora poco sicuri.
Dodici come la storia di ieri, come le antiche tribù, dodici tra quelli che agitavano le reti per la pesca o riscuotevano cartelle e non erano quelle per la tombola.
Dodici, alcuni impetuosi ed energici, altri più miti e riflessivi.
Dodici, soltanto dodici uomini, capaci di estrema lealtà, ma anche di tradire.
Dodici e non avevano nulla di più e nulla di meno di quello che appartiene alla nostra umanità.
Dodici punti interrogativi come quello che ogni mattina si risveglia insieme a noi.
Una domanda si ripete, come la storia, come quell'opportunità che ci è data, anche oggi, di provare a seguirlo...
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giovedì, 22 gennaio, 2015, 05:53
Per semplice curiosità
per il più profondo interesse
per solitudine o per noia
per affetto e per amicizia
per la gioia delle parole
per la verità dei silenzi
per affrontare l'inverno
per cogliere l'estate
per una sola stagione
per la vita intera
per spontanea affinità
per le attaraenti differenze
per il bambino che siamo stati
per il vecchio che diverremo
per estrema superficialità
per la più pura tra le fortune
per voltare pagina
per continuare a leggere
per le storie di ieri
per il racconto di oggi...
Gli altri che abbiamo incontrato
quelli di questo nuovo mattino
meritano fiducia e accoglienza
e un grazie detto troppo poco,
gli altri sognano come noi
gli altri sono come noi
e noi siamo proprio come loro.
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