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Qualcosa di bello... 
venerdì, 26 agosto, 2011, 09:53


C'è chi il bello non riesce proprio a vederlo e continua a ripetere a se stesso e agli altri ogni orrore della vita:
-una telefonata fiume per riprodurre un lamento che non lascia nessuna possibilità di replica
-un incontro casuale per raccontare tutti gli acciacchi del mondo
-una visita di una persona cara si perde in un mare di parole che non godono minimamente della compagnia e continuano a ribadire la propria solitudine.
E' più semplice spiegare un colore a un cieco che riuscire a infondere un po' di buonumore a chi ignora del tutto l'ipotesi del bello e del buono.
Alzo lo sguardo e vedo una mongolfiera e, come fai a raccontarlo, a chi in una giornata di pieno sole sta già pensando a quanto sarà freddo l'inverno.
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Risveglio 
mercoledì, 24 agosto, 2011, 09:51


La pietra parla quando la mano ascolta
taglia la linea dei secoli che restano
Il corpo accoglie la memoria del sasso
e si prepara al mattutino viaggio...
Monviso dei ghiacciai e delle sorgenti
delle acque raccolte a valle nel fiume
del silenzio di un lago ad altre quote
oltre la stupidità di ogni divisione.
Scorre quel Po che nulla sa dei padani
popolo e terra di cui non c'è ricordo
basta leggere un qualunque sentiero
e attendere che alla fine sia risveglio.
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La casa sei tu 
venerdì, 19 agosto, 2011, 10:41


Ci sono troppi aggettivi possessivi in questa casa che, resta tegole, grondaie e mattoni, quando ti ostini a cercare nella proprietà l'appartenenza.
Non è la tua casa e non è la mia: è di chi accende il fuoco, di chi apre gli scuri al mattino, di chi prepara una tavola, di chi impara a essere casa e, semplicemente, accoglie.
A cosa potrà mai servire un camino che non scalda nessuno?
Di chi è la bellezza di un balcone di gerani che chiede acqua e non ne può più di quel televisore sempre acceso per mettere a tacere il silenzio?
Puoi ottenere tutte le case del mondo, ma se non diventi tu la casa, allora, resti comunque un inquilino che la vita ha già sfrattato da tempo.
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La magna carta 
venerdì, 12 agosto, 2011, 09:23


La casta mangia alla carta e con un esborso che... neanche alla mensa comunale per i poveri!
Onorevoli senatori e, non penso sia diverso per i deputati più iniquamente pagati d'Europa.
Qual è il merito di tutte queste attenzioni che vanno dallo stadio al cinema, passando per le autostrade e i teatri?
Tremonti parla di licenziamenti facili, ma il riferimento cade sulle fabbriche o sulle scuole e non sfiora minimamente questi parassiti lautamente pagati per ridurre un paese in questo stato, staterello che discetta di football e veline mentre il Titanic affonda.
Con quale faccia questa gente ha il coraggio di chiedere sacrifici al popolo?
Qual è il carico effettivo di lavoro di questa brutta gente che rappresenta il volto peggiore dell'Italia?
Stiamo aspettando che finiscano le ferie per svegliarci?
Forse è davvero ora di scendere pacificamente in piazza e di chiedere a gran voce la riduzione del numero dei parlamentari e l'adeguamento dei loro stipendi a quello della crisi che, a quanto pare, non è un'invenzione, ma una realtà che coinvolge tutti quanti.
Oggi come oggi, conviene un po' troppo fare il parlamentare per pensare e ipotizzare che qualcuno abbia ancora il desiderio di fare questo lavoro per servire il proprio paese.
Il pranzo è servito e, l'Italia di chi non conosce nessuno e non è mai stato raccomandato, come al solito, deve pagare il conto.

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Sotto tiro 
mercoledì, 10 agosto, 2011, 10:47


Se dai dieci volte e, l'undicesima non è più possibile, qualcuno ricorderà quello che gli hai negato e, per quanto possa apparire ingiusto, spesso è così.
Se ricordi qualcuno, finirai col dimenticarti di un altro e non è mai semplice spiegare che c'è chi bussa più forte, chi è più fortunato, chi è arrivato prima e tu non sei che un uomo con una buona dose di limiti.
Se ti alzi col cuore gonfio e vorresti piangere le lacrime che non hai, ci sarà sempre chi ti presenterà un dolore con l'illusione di avere l'esclusiva della sofferenza.
Se in un attimo di distrazione, dimentichi di leggere un nome, c'è sempre chi subirà un affronto imperdonabile.
Se mi perdo in questi se, va a finire che decido di cambiare vita. Meglio lasciarsi dietro il fardello e provare a sorridere ricordando il più piccolo gesto di gratitudine; perché, per quanto possa sembrare incredibile, a volte qualcuno torna anche indietro e non ti nega un grazie.
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