sabato, 27 agosto, 2011, 11:45
I bamboccioni del pallone sono abituati a guadagnare cifre che definire inique è ancora poco, ma non sono contenti e vivono nella convinzione che tutto gli sia dovuto.
Fanno i capricci e decidono di non scendere in campo facendo leva sulla sete di calcio del popolo Italiano: sarà interessante vedere se, per una volta, i tifosi metteranno da parte ogni divisione calcistica per fondersi in un coro e mandarli cordialmente a quel paese.
Il tifoso non lo sa, ma ha il telecomando dalla parte del manico e il tasto di spegnimento del televisore è lo stesso di quello dell'accensione.
Il tifoso può disertare lo stadio, disdire l'abbonamento a Sky o a Premium e scegliere di andare a vedere le gesta della squadra locale di pallavolo o tamburello.
Il tifoso può bucare quel pallone gonfio di troppi denari e decidere che la casta dei pedatori professionisti non merita poi tutta quella attenzione.
Rinunciare a questo e quello per acquistare un preziosissimo biglietto in curva è davvero essenziale?
Se i soldatini incasaccati del subbuteo di carne, avessero una mezza idea di quanto è difficile portare a casa una pagnotta per un operaio, per un precario, per un insegnante, forse, riuscirebbero a provare un minimo di vergogna.
Quando stiamo male andiamo dal medico, non dal calciatore; basterebbe pensarci un attimo e non sarebbe così difficile ridimensionare il ruolo di questi uomini sempre più piccoli e mediocri.
7 commenti
( 1523 visite )
venerdì, 26 agosto, 2011, 09:53
C'è chi il bello non riesce proprio a vederlo e continua a ripetere a se stesso e agli altri ogni orrore della vita:
-una telefonata fiume per riprodurre un lamento che non lascia nessuna possibilità di replica
-un incontro casuale per raccontare tutti gli acciacchi del mondo
-una visita di una persona cara si perde in un mare di parole che non godono minimamente della compagnia e continuano a ribadire la propria solitudine.
E' più semplice spiegare un colore a un cieco che riuscire a infondere un po' di buonumore a chi ignora del tutto l'ipotesi del bello e del buono.
Alzo lo sguardo e vedo una mongolfiera e, come fai a raccontarlo, a chi in una giornata di pieno sole sta già pensando a quanto sarà freddo l'inverno.
7 commenti
( 1491 visite )
mercoledì, 24 agosto, 2011, 09:51
La pietra parla quando la mano ascolta
taglia la linea dei secoli che restano
Il corpo accoglie la memoria del sasso
e si prepara al mattutino viaggio...
Monviso dei ghiacciai e delle sorgenti
delle acque raccolte a valle nel fiume
del silenzio di un lago ad altre quote
oltre la stupidità di ogni divisione.
Scorre quel Po che nulla sa dei padani
popolo e terra di cui non c'è ricordo
basta leggere un qualunque sentiero
e attendere che alla fine sia risveglio.
3 commenti
( 1559 visite )
venerdì, 19 agosto, 2011, 10:41
Ci sono troppi aggettivi possessivi in questa casa che, resta tegole, grondaie e mattoni, quando ti ostini a cercare nella proprietà l'appartenenza.
Non è la tua casa e non è la mia: è di chi accende il fuoco, di chi apre gli scuri al mattino, di chi prepara una tavola, di chi impara a essere casa e, semplicemente, accoglie.
A cosa potrà mai servire un camino che non scalda nessuno?
Di chi è la bellezza di un balcone di gerani che chiede acqua e non ne può più di quel televisore sempre acceso per mettere a tacere il silenzio?
Puoi ottenere tutte le case del mondo, ma se non diventi tu la casa, allora, resti comunque un inquilino che la vita ha già sfrattato da tempo.
11 commenti
( 1264 visite )
venerdì, 12 agosto, 2011, 09:23
La casta mangia alla carta e con un esborso che... neanche alla mensa comunale per i poveri!
Onorevoli senatori e, non penso sia diverso per i deputati più iniquamente pagati d'Europa.
Qual è il merito di tutte queste attenzioni che vanno dallo stadio al cinema, passando per le autostrade e i teatri?
Tremonti parla di licenziamenti facili, ma il riferimento cade sulle fabbriche o sulle scuole e non sfiora minimamente questi parassiti lautamente pagati per ridurre un paese in questo stato, staterello che discetta di football e veline mentre il Titanic affonda.
Con quale faccia questa gente ha il coraggio di chiedere sacrifici al popolo?
Qual è il carico effettivo di lavoro di questa brutta gente che rappresenta il volto peggiore dell'Italia?
Stiamo aspettando che finiscano le ferie per svegliarci?
Forse è davvero ora di scendere pacificamente in piazza e di chiedere a gran voce la riduzione del numero dei parlamentari e l'adeguamento dei loro stipendi a quello della crisi che, a quanto pare, non è un'invenzione, ma una realtà che coinvolge tutti quanti.
Oggi come oggi, conviene un po' troppo fare il parlamentare per pensare e ipotizzare che qualcuno abbia ancora il desiderio di fare questo lavoro per servire il proprio paese.
Il pranzo è servito e, l'Italia di chi non conosce nessuno e non è mai stato raccomandato, come al solito, deve pagare il conto.
4 commenti
( 1490 visite )
Indietro Altre notizie