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Calciomerdaio 
giovedì, 28 luglio, 2011, 18:06


E' sempre più di cacca il mercato del calcio in quel suo compra e vendi tra uno scandalo in saldo di fine stagione e le scommesse del campionato scorso.
Agnelli rivuole gli scudetti e, sarei pronto a darglieli, magari in cambio di tutti i soldi che lo stato ha ripetutamente versato inutilmente nelle casse della Fiat.
Moratti racconta favole e vorrebbe beatificare Facchetti: sono d'accordo se parla del calciatore, perché per quanto riguarda il dirigente, mi sembra che scegliesse gli stessi mezzi della Signora e del Diavolo; nessuno può uscire indenne da uno scandalo come quello di calciopoli.
Berlusconi sta zitto e da quando tace, persino un milanista può guadagnare punti.
Il presidente del Napoli scappa in motorino e, anche lui, parla di deiezioni & affini: vorrebbe che le grandi avessero priivilegi nei confronti delle piccole e si arrabbia con la sorte e coi calendari che gli riservano Milan e Inter nei primi turni di campionato. De Laurentis inizia a confondere il cinema col calcio ed entra a far parte della combriccola dei Lotito, Zamparini e Cellino.
Una volta i presidenti erano decisamente misurati, adesso sbarellano volentieri per guadagnarsi un titolo sui quotidiani sportivi e non.
I prezzi di chi va e chi viene sono ancora assurdi, soprattutto tenendo conto che si taglia ovunque, ma non a Montecitorio e nemmeno più di tanto sugli ingaggi di questi presunti campioni.
Intanto, ho deciso di disdire l'abbonamento a Premium e di rinunciare a vedere uno spettacolo sempre più mediocre con commenti e telecronache di infimo livello.
Bene! Ho pagato il dazio all'estate e scritto almeno una volta di quel calcio che non assomiglia più in nulla a quello che ho amato in giovane età.
Chiedo scusa ai polli dell'immagine: non ho alcun dubbio sul fatto che il loro pollaio sia molto più pulito del rettangolo di verde dei pedatori della domenica e di tutti i giorni della settimana.
8 commenti ( 1717 visite )

Tu dov'eri? 
lunedì, 25 luglio, 2011, 17:38


Tu dov'eri?
Dove ti trovavi uomo?
Dov'era la tua ragione?
Dov'era il tuo sentimento?
Tu dov'eri?
Tu che rubi il fuoco,
Tu che ti scotti,
Tu che scarichi la responsabilità...
Tu che rivendichi libertà
Tu che scegli qualsiasi forma di schiavitù
Tu dov'eri?
Dove soggiornavi uomo?
Tu che salti in aria
Tu che hai costruito l'ordigno
Tu che chiami fede la vigliaccheria
Tu che parli di volontà di Dio
Tu che non sei neanche più umano
Tu che apri conflitti ovunque
Tu che fabbrichi prove a tavolino
Tu che chiami dio il petrolio
Tu che sei sempre in guerra
Tu che: il guadagno e il possesso
Tu che: il potere logora chi non ce l'ha
Tu che saccheggi un pianeta
Tu che bevi in faccia a chi è disidratato
Tu che prendi le tue decisioni
Tu che non mi chiami mai in causa
Tu che bestemmi dopo il disastro
Ero dov'eri tu...
E tu, come Caino,
cieco di rabbia e di paura
hai guardato altrove.
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Il talento delle donne 
venerdì, 22 luglio, 2011, 09:39


Ho assistito a una buona parte dei concerti di Astimusica 2011, ho battuto le mani ai mitici Jethro Tull e scoperto Dario Brunori, ma...
quello che davvero mi porto dentro di tutti questi concerti è la voce di Susanna Parigi, le sue parole eleganti, le melodie ampie e ariose di un talento che merita di essere raccontato.
Ho acquistato i suoi cd, perché scaricare gratuitamente gli U2 è un reato, ma sottrarre il giusto guadagno a una giovane artista è un peccato.
Sono figlio di una generazione che ha sempre dato valore alla partitura letteraria di un disco, sono inguaribilmente attratto dalle parole che oggi leggo con attenzione, rigorosamente obbligato all'uso delle lenti che allargano l'orizzonte di un mondo tutto da decifrare.
Nel caso di Susanna tutto ciò è doppiamente vero e il suo ultimo lavoro, "La lingua segreta delle donne" è ancora una volta, un "rendez vous" con parole che riecheggiano motivi letterari e suggestioni musicali che portano alla mente Robert Musil, David Leavitt o Anna Dankovceva...
La collaborazione con Kaballà, un autore con frequentazioni del calibro di Bubola, Branduardi, Pagani o Mario Venuti, non toglie omogeneità ad un lavoro che tocca la mente così come il cuore.
La voce narrante di Lella Costa in Liquida è un valore aggiunto e la pochette é arricchita dalla presenza dei testi in Italiano e in Inglese.
Nei contenuti multimediali ci sono contributi Di Gianna Schelotto, Pamela Villoresi, Ottavia Piccolo, Teresa De Sio, Curzia ferrari, Nerina Mirotti, H.E.R. e il videoclip di Liquida.
Il talento delle donne parla una lingua segreta ma non astrusa o incomprensibile: è un mondo di suoni, immagini e pensieri che lontani da ogni logica commerciale, restituisce uno stile scorrevole e profondo che appartiene alla canzone d'autore o, per una volta almeno, d'autrice.
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La paura che resiste 
giovedì, 21 luglio, 2011, 10:01


Un segno di croce tracciato di fretta
quando la notte ingoia il giorno
dove la luce si abbandona al buio
e la tenebra firma una condanna.
Quel mare che si gonfia di rabbia
sbatte amaro sui denti come scogli
sibila parole dall'oceano del ventre
e sale come onda priva di ragione.
La paura che resiste non ha nome
si annida dove un bimbo non capisce
attende paziente il rombo di un tuono
e arresta la corsa di chi fugge.
La paura che insiste non ha volto
sfoglia le pagine di ogni vita
sceglie una caduta, registra un rumore
e fedele a se stessa, si ripropone.
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A volte ritorni 
martedì, 19 luglio, 2011, 18:41


A volte ritorni in te stesso
a volte ritorni a casa tua
a volte ritorni sui tuoi passi
a volte ritorni al punto di partenza
a volte ritorni da lei
a volte ritorni a scuola
a volte ritorni in forma
a volte ritorni in chiesa
a volte ritorni e ripeti gli stessi errori
a volte ritorni e cerchi quel che non c'è più
a volte ritorni e sei atteso
a volte ritorni e a nessuno importa se ci sei
a volte ritorni sulle pagine già lette
a volte ritorni per scrivere un altro finale
a volte ritorni per ricominciare
a volte ritorni e l'indirizzo è cambiato
a volte ritorni dove ti hanno dato un foglio di via
a volte ritorni per un eccesso di malinconia
a volte ritorni perché ti sembra giusto
a volte ritorni perché è necessario
a volte ritorni per un semplice caso
a volte ritorni per un lutto
a volte ritorni perché pensi di aver sbagliato
a volte ritorni per un altro giro di valzer
a volte ritorni, ma è solo un'impressione
a volte ritorni e tutto è cambiato
a volte ritorni e tutto sembra uguale
a volte ritorni e sei davvero cambiato
a volte ritorni e sei quello di sempre
a volte ritorni da una malattia
a volte ritorni con un punto di domanda
a volte ritorni con una risposta
a volte ritorni per il senso di colpa
a volte ritorni in silenzio
a volte ritorni e fai troppo rumore
a volte ritorni ed é già ora di andare via
a volte ritorni, ti siedi all'ombra di un calice
a volte ritorni e pensi forte a dove sei stato.
3 commenti ( 1250 visite )


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