venerdì, 29 dicembre, 2023, 07:33
"Ora lascia o Signore che il tuo servo vada in pace..."
Sono quasi 40 anni che concludo la mia giornata in compagnia del vecchio Simeone.
L'ultimo atto della liturgia delle ore è ancora attesa della luce del Natale e mentre il giorno è ormai interamente compiuto, la fede proclama l'attesa della luce anche quando tutto è buio.
E più ti avvicini a Simeone, più le tue rughe, le tue macchie sulla pelle, i capelli caduti e tutto ciò che comporta l'atto d'invecchiare acquisisce un senso più profondo.
Non sarà gioia di aver potuto prendere in braccio il proprio salvatore, ma l'intuizione di una Parola che hai cercato di raccogliere, di un Verbo che ti ha preso per mano e di una luce che i tuoi occhi non riescono a contenere per intero.
Il Natale diventa più vero, la nostalgia per chi ti ha pronunciato più forte e quanto accade nel mondo almeno per qualche istante smette di generare ansia e paura.
"I miei occhi hanno visto la tua Salvezza..."
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giovedì, 28 dicembre, 2023, 07:07
Dalla striscia di Gaza alla Nigeria passando per l'Ucraina e facendo tappa nello Yemen prosegue indisturbato il tour di Erode e ci sono tante di quelle tappe mai raccontate che ne attestano la presenza un po' ovunque.
Trafficante d'armi o soldato semplice, banchiere o capo di stato, Erode non ha problemi a indossare la maschera di un mestiere qualunque.
Il gioco è facile se trovi spettatori paganti pronti a difendere i bambini di una parte e a ritenere giusto eliminare i figli dei "cattivi" di turno.
Chiedere pace con le bombe in mano, affidarsi all'intelligenza delle armi e spegnere il fuoco di un qualunque pensiero non allineato con una delle tante fazioni in campo e dimenticare l'orrore di un mondo che si redime includendo solo chi vuole.
Non sono tanto gli Erode in circolazione a preoccuparmi, ma quel riflesso nello specchio che senza un minimo di coscienza gli batte anche le mani.
mercoledì, 27 dicembre, 2023, 07:16
Diario natalizio 3
Le luci dell'ottava di Natale ci regalano la festa di S. Giovanni apostolo ed evangelista. Il discepolo che Gesù amava, quello che il giorno della Risurrezione corre e arriva al sepolcro prima di Pietro, ma lo attende e lascia che sia lui il primo a entrare...
Giovanni ci regala una delle pagine più belle del Natale con il suo prologo al Vangelo, con le sue lettere che volano alto e ci suggeriscono la necessità di contemplare ancora quel Verbo che diventa per tutti noi Via, Verità e Vita.
Viviamo giorni in cui corriamo il rischio di consumare qualsiasi immagine col nostro sguardo e immortaliamo di tutto senza concederci il dono di provare a entrare un po' di più in quella realtà che occuperà spazio nella memoria di uno smartphone, ma non lascerà traccia negli archivi della coscienza.
Contemplare è lo sforzo e la fatica di entrare nel vivo di ciò che stiamo osservando, è perdersi e ritrovarsi in un orizzonte che non è più costretto ai confini del proprio io.
E quel Verbo che abbiamo celebrato merita un altro interesse e non si può smarrire perché stiamo già pensando al primo dell'anno.
martedì, 26 dicembre, 2023, 07:50
È indiscutibile che il giorno Natale dei martiri sia quello della morte, ma quanto è difficile passare dal Natale dei pastori, del bambino e del Verbo al Natale di S. Stefano...
Del resto, la violenza è storia che non risparmia nessun giorno del calendario e miete vittime ignorando qualsiasi festa o solennità.
Come ha vissuto il Natale chi abita nella striscia di Gaza?
A Kiev il Natale è stato celebrato per la prima volta il 25 dicembre, ma non è stato certo un segno distensivo nei confronti della Chiesa ortodossa...
Leggo di un Natale in Yemen tra fame freddo e terrore...
C'è un Verbo a disposizione, ma abbiamo una certa propensione a coniugare più facilmente i sassi, le pistole e i missili.
Tutto vero, ma c'è speranza, perché un uomo travolto dalle pietre muore perdonando chi le ha scagliate e dimostra con la propria vita la verità e la consistenza di quel Verbo.
lunedì, 25 dicembre, 2023, 10:30
Diario natalizio
La messa del giorno e il Natale è improvvisamente Parola.
Non una parola tra le tante, non una parola che si risolve in chiacchiera, non una parola che mente, non una parola che offende, non una parola che umilia, non una parola che confonde, non una parola priva di un corpo...
Una Parola per rendere vere le nostre parole di ogni giorno, per fare di una promessa un impegno, per aprire la nostra bocca nel desiderio di comunicare tutto quello che portiamo nel cuore.
Con l'augurio che quella Parola possa curare le ferite dei nostri discorsi, le malattie che opprimono i silenzi più difficili da dire e i troppi tagli che hanno interrotto il sentiero che può restituirci agli altri.
Ancora Buon Natale!
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