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Necessità di un progetto
Dopo la pausa pasquale ieri sera si è tenuto il terzo incontro di formazione della Caritas parrocchiale. Dopo il consueto riassunto delle puntate precedenti, siamo stati coinvolti attivamente nella prima stesura del “progetto” che intendiamo portare avanti.
Per fare questo è stato necessario partire dall’individuazione del BISOGNO che ci spinge alla formazione della caritas stessa nella nostra parrocchia e delle sue probabili RADICI.
Questo bisogno è stato identificato con la carenza di sensibilità caritativa che conduce all’indifferenza.
Nello specifico le cause possono essere ricondotte a diversi fattori, il più importanti dei quali sembrerebbe la diffusione di una CULTURA INDIVIDUALISTA che vede al suo fianco l’EGOISMO inteso come difficoltà a condividere con il prossimo e l’ANTAGONISMO per cui ci sentiamo sempre in forte competizione e pronti a tutto pur di essere i primi. Non si può non notare la difficoltà ad intessere RAPPORTI INTERPERSONALI che non si limitino al semplice saluto e alle quattro frasi di rito e anche questo probabilmente rende difficile la CONOSCENZA DEI BISOGNI di chi ci è vicino.

Non ci siamo fermati a queste prime considerazioni, in realtà siamo scesi un po’ più a fondo per individuare le vere origini e le possibili cause di questi atteggiamenti.
Almeno all’interno di una comunità cristiana è probabile che molto sia dovuto ad una MANCANZA DI FORMAZIONE, DI PREPARAZIONE CRISTIANA, per cui, per esempio, riscontriamo un netto distacco tra il momento della Liturgia e la vita di tutti i giorni.
Ridurre la celebrazione domenicale ad un momento a sé stante, cui si partecipa per formalità scollegandolo dalla quotidianità, ha portato anche a soddisfare il bisogno di carità, insito in ognuno di noi, attraverso il gesto dell’elemosina, delegando ad altri (spesso persone anziane che hanno più tempo) il compito di provvedere ai bisognosi.

Partendo da questi presupposti è stato semplice individuare quelli che saranno gli OBBIETTIVI del nostro progetto, è bastato ribaltare in positivo quanto detto.
Ciò che ci proponiamo è riuscire ad essere una comunità cristiana sensibile ai bisogni degli altri e quindi una comunità in cui sia diffusa una cultura solidale, che regoli i nostri modelli e i nostri stili di vita, una comunità capace di vivere l’esperienza cristiana nella quotidianità, che usi al meglio la catechesi e la formazione per trasmettere valori tra i quali sicuramente figurano l’altruismo, la cooperazione e la collaborazione.

La CATECHESI vista come PROGRAMMAZIONE,
La LITURGIA utile per COMUNICARE e per COINVOLGERE

È importante la PARTECIPAZIONE per fare questo si dovranno creare occasioni in cui tutti siamo chiamati a lavorare insieme, sia a livello di idee sia a livello pratico.
Qualcosa potrebbe già essere fatto coinvolgendo chi assiste alle celebrazioni con:
- un maggiore ricambio dei lettori;
- la lettura degli avvisi da parte di parrocchiani
in futuro si prevede anche un “restyling” del foglio della messa, con uno spazio apposito per le comunicazioni relative al progetto caritas parrocchiale, oltre naturalmente ad uno spazio adeguato all’interno del sito internet.

Non è importante avere fretta, ma procedere a piccoli passi, per questo è necessario proseguire il nostro percorso di formazione per giungere ad un modo di pensare e agire comune.

Il prossimo appuntamento è stato fissato per giovedì 3 maggio, ci incontreremo e proveremo a ipotizzare i possibili scenari di bisogno di fronte a cui potremmo trovarci per riflettere e capire quali siano le linee guida che dovremmo seguire per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo prefissati.



 
 
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