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Con il primo di febbraio sono ripresi gli incontri per la costituzione della Caritas parrocchiale. Ripartendo dal discorso già iniziato nel 2007, si è ribadita l’esigenza reale nella nostra parrocchia di uno strumento come la Caritas parrocchiale “che ha l’obiettivo di animare, coordinare e promuovere la testimonianza comunitaria della carità, con particolare attenzione all’aspetto educativo” (Cfr. documento sulle Caritas parrocchiali “Da questo vi riconosceranno …”).
Considerando le dimensioni della nostra parrocchia e il tipo di situazioni di bisogno con cui essa si deve normalmente confrontare, si è pensato di iniziare questo lavoro individuando un percorso che coniughi l’aspetto educativo con quello pratico, partendo dall’esistente.
Attualmente viene effettuata a Santa Caterina una raccolta di alimenti e altri generi di prima necessità da distribuire alle persone bisognose che ne fanno richiesta presentandosi direttamente in parrocchia. La raccolta avviene attraverso il “cesto” posto all’ingresso della chiesa. Da parte di tutti i partecipanti si è osservato che mentre non ci sono problemi a distribuire il materiale (non mancano certo quelli che ne fanno richiesta) la raccolta procede in modo discontinuo e non sembra coinvolgere più di tanto la comunità.
Si è quindi pensato di rivitalizzare l’iniziativa, dandole maggiore visibilità con apposite comunicazioni su una bacheca. E’ stato deciso di indicare, tra l’altro, quali sono realmente i generi di prima necessità che servono per la distribuzione, in modo da fornire una specie di guida.
Un'altra iniziativa è quella di organizzare, approfittando del periodo quaresimale, alcuni incontri di preghiera, per riflettere appunto sulle tematiche relative alla carità. Questi incontri potrebbero essere legati a gesti concreti quali il digiuno. Date, orari e modalità saranno definite da Don Fabio quanto prima.
Durante l’incontro si è discusso anche di possibili attività da intraprendere per migliorare la raccolta delle offerte, in modo da superare il pregiudizio che queste si debbano fare solo in occasione di emergenze. In effetti, se si riuscisse a creare una consapevolezza almeno in una certa parte della comunità sulla necessità di contribuire in modo continuativo, si potrebbe contare su una specie di fondo da utilizzare per problemi concreti (ad esempio, il pagamento di bollette per famiglie in difficoltà).
Questo argomento dovrà essere approfondito nei prossimi incontri, in modo da definire nel concreto le attività da portare avanti.
Il prossimo appuntamento sarà dunque per il primo degli incontri di preghiera, in occasione del quale potremo anche definire la prossima riunione.
Giovanni Avataneo
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