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C’è ancora tutta la luce del mondo in quel bambino e il calore di una famiglia che contempla nel silenzio il mistero della vita umana e divina. I pastori tornano a casa e le loro parole sono lode e gloria per quel Dio che facendosi uomo si è lasciato vedere e toccare.
Una donna è madre di Dio e un giorno, ai piedi della croce, diventerà madre di tutti noi che troppo spesso rischiamo di considerarci orfani di cielo e cerchiamo nei bagliori dei fuochi artificiali quello che può risplendere solo nell’intimo della nostra coscienza e della nostra umanità.
Non è nel fastidioso e urtante frastuono di una notte di fine anno che possiamo trovare la speranza di guardare serenamente al futuro… è tutto più semplice, più alla nostra portata se continuiamo a vivere quel Natale che molti hanno già consumato senza troppa convinzione.
Chi ha scelto di perdonare, di considerare la situazione di chi soffre o di chi manca dell’essenziale, di cercare rifugio in una preghiera o in un qualunque passo della Parola di Dio sa bene che questo è ancora un giorno per meditare, riflettere e ringraziare.
I fuochi naturali della Pace non distruggono e non ustionano nessuno: riscaldano, sostengono, illuminano e proteggono. Maria, Regina della Pace, aiuti tutti noi ad accenderli dove il buio crede di essere l’ultima parola.
L’ultima Parola è da sempre e per sempre e contemplarla è Grazia per chiunque resta in ascolto.
Buon anno.
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