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Non teme di confondersi tra i malati e i peccatori e non prende le distanze dalle folle che cercano una parola di perdono e un’occasione per ricominciare… il Figlio, l’Amato non ha alcun problema nel mescolarsi ed entrare in contatto diretto con l’umanità sofferente che bussa alle porte di una possibile redenzione.
Il Battista ne attesta la presenza, ma c’è una testimonianza che va oltre: c’è un Padre che fa sentire la propria voce e uno Spirito che si rende visibile per annunciare quel Dio che si è fatto vicino e dona a ogni uomo di buona volontà un tempo per guarire.
Un tempo di grazia che è Parola che possiamo accogliere e condividere per vivere pienamente da figli di Dio e continuare ad approfondire il battesimo che abbiamo ricevuto.
Un tempo di fraternità che può riscoprire l’Eucaristia domenicale e quotidiana per nutrire e irrobustire la fragilità della nostra carne e la verità del nostro spirito.
Un tempo di preghiera per aiutarci a crescere nella consapevolezza di un Dio che ci abita accanto e non ci lasci soli e in preda all’ansia, allo smarrimento e alla paura.
Un tempo che chiede al Natale che abbiamo celebrato di diventare adulto e di ritornare a vivere nella fedeltà agli impegni di ogni giorno e nella verità delle nostre storie illuminate da un Dio che si è reso visibile.
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