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Non è che i cuori siano diventati più morbidi e accoglienti in questo nostro tempo che utilizza le pietre più come armi che per costruire case.
I cuori di pietra non hanno alcun problema nel ferire, offendere o abbandonare. Quando l’altro è un ostacolo ai propri progetti diventa automaticamente un nemico di cui bisogna liberarsi al più presto.
I cuori di pietra utilizzano tutta la loro forza fisica, morale o giuridica per imporsi e risolvere a loro favore i rapporti umani che non considerano più funzionali al loro benessere.
I cuori di pietra sanno dire con una certa facilità quel “per sempre” in cui non avvertono altro vincolo se non quello che possono stabilire e rimuovere con una semplice personale decisione.
I cuori di pietra sono pessimi compagni di viaggio e rincorrono una qualunque emozione senza porsi il problema di quello che può capitare agli altri nel momento in cui cambiano abito, casa o famiglia.
La libertà di un cuore di pietra si risolve nelle esigenze di un individuo che non riesce a stabilire amicizie e affetti che non siano a tempo determinato.
I cuori liberi, ma liberi veramente, sono sereni e pur sapendo di poter stare in piedi anche da soli, scelgono di dipendere dagli altri e affrontano la vita con una solidità che ha radici profonde e non perde mai il desiderio di continuare a crescere e rafforzarsi.
I cuori liberi sanno che l’amore ha inizio con la fatica di fare spazio a qualcuno che non può essere risolto proiettando l’idea che si sono fatti di lui o di lei.
I cuori liberi sanno di poter contare sull’amore di Dio e sul suo perdono e proprio per questo, imparano ad accordare il perdono a chi hanno accanto.
I cuori liberi non possono essere pienamente felici se non condividendo e moltiplicando la loro gioia con le tante persone che popolano il loro quotidiano.
I cuori liberi accettano di soffrire, superano le incomprensioni, mandano giù le amarezze e vivono ogni giorno, con l’aiuto di un Dio che restituisce al loro giorno la volontà di ricominciare.
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