|
Le norme si moltiplicano e non è sempre così facile discernere quelle che realmente ti avvicinano a Dio da quelle che sembrano scritte solo e unicamente per soddisfare la sete di controllo di chi le scrive.
Le prescrizioni degli uomini sono riuscite a proibire la celebrazione di un funerale, l’abbraccio per un amico malato o la visita a una persona condannata alla solitudine.
Le norme che rincorrono a bordo di un elicottero il respiro solitario di un uomo sulla spiaggia o ti proibiscono d’immergere la mano in un’acquasantiera per tracciare un segno di croce all’ingresso di una chiesa.
Confesso di aver spesso trasgredito quelle espressioni della legge che privano di un senso la vita che vorrebbero difendere e, ancora lo farei…
La legge può consentirmi di rifiutare la vita quando è un ostacolo alle mie ambizioni, quando è gravemente malata, quando appartiene a un soggetto identificato come il nemico.
La legge, senza un cuore che sappia discernere accuratamente e pesare correttamente una qualunque regola, non può darmi un sonno quieto e sereno.
Il cuore aiuta a verificare l’intenzione che si muove dentro e non accetta che il male possa fuoriuscire anche quando ha trovato più di una giustificazione per apparire come un bene.
Il cuore mette ordine e ha coscienza di ciò che è una semplice infrazione a una regola data dagli uomini, dal peccato che segna una distanza con Dio e con i fratelli.
Il cuore va educato e la Parola di Dio, almeno per chi crede, è la chiave di lettura di quanto avviene quotidianamente sotto questo sole.
Il cuore va oltre qualsiasi apparenza e risponde andando ben oltre il politicamente corretto e il formalmente giusto: il cuore non ha alcun timore di chiedere a sé stesso quel di più che nasce da un ascolto attento del Vangelo e riconosce il bene più prezioso.
|
|
|