Così vicini e così lontani |
Così vicini al Maestro eppure, ancora così lontani dalle sue parole e dal suo insegnamento.
Gesù annuncia la sua passione, morte e Risurrezione e i discepoli discutono di statura e di grandezza in termini decisamente umani.
Non è semplice rinunciare al gioco delle classifiche, alla ricerca del più alto gradimento e scegliere un cammino in cui quello che conta di più è servire…
Gesù mette al centro i piccoli e sceglie un bambino per rappresentare le tante persone che non contano nulla, non godono di alcun appoggio e finiscono con l’essere trascurate e dimenticate.
Il discepolo di Gesù è adulto quando impara a considerare la reale statura di un uomo misurandola con la reale capacità di servire e di chinarsi nei confronti di chi necessità di cura, aiuto e sostegno.
Nessun genitore con un po’ di buonsenso evita di abbassarsi e di rispondere alle ripetute richieste del proprio bimbo, ma quando si esce dal nucleo familiare le regole cambiano improvvisamente.
Fuori da quel contesto, i grandi pretendono attenzioni, privilegi e piccole ingiustizie quotidiane e i più piccoli devono adoperarsi per soddisfare i loro bisogni.
Se vogliamo seguire davvero il Signore, dobbiamo abbandonare questa logica insana e dimostrare che la verità della nostra grandezza è pari al numero delle volte in cui abbiamo scelto di chinarci per servire il piccolo, il povero, il sofferente, lo sfruttato…
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