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La notte degli zombie, dei vampiri e delle streghe, delle zucche vuote e dei demoni la lascio a chi necessita di un carnevale macabro per esorcizzare la paura della morte.
La ricerca del superuomo digitale e del transumano che con un paio di algoritmi vorrebbe salvare il mondo non è pane per i miei denti e al limite mi suggerisce l’opportunità del digiuno.
Sono un essere umano, niente di più e niente di meno e conservo l’idea che potrò essere migliore realizzando la mia umanità senza aggiungere alcun prefisso.
La scuola delle beatitudini è più che sufficiente per tracciare una strada che suggerisca la pienezza di una felicità che non sia solo un prodotto artificiale.
Contemplo la verità delle anime che hanno saputo percorrerla sino in fondo e invoco la Grazia che le ha sostenute permettendo loro di mettere in pratica la Parola che ha informato e plasmato le loro vite.
Siamo semplicemente umani e dentro ognuno di noi ci sono le risorse necessarie per realizzare la nostra santità; riconoscere il limite che ci abita per fare spazio allo Spirito del Risorto è sempre un ottimo punto di partenza.
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