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C’è chi si accontenta del buon vecchio pane del deserto e vuole risolvere il problema del proprio quotidiano e arrivare a fine mese senza troppi problemi. Perché riflettere troppo sul significato di un pane quando abbiamo a disposizione chi è capace di moltiplicarlo?
La domanda che insegue Gesù è di quelle che non hanno alcuna intenzione di andare oltre: è sufficiente il pane per nutrirci su questa terra, per quale motivo dovremmo desiderare qualcosa di più?
La risposta di Gesù abbandona l’aspetto materiale del segno compiuto e diventa un invito a leggere in profondità un significato che troppo spesso ci sfugge. Se c’è un pane che permette di sostenere il nostro cammino su questa terra, c’è un altro Pane che può rispondere al desiderio di eternità e può rispondere al nostro desiderio di trovare la pienezza della vita.
La fede in Gesù rivela sua presenza reale in quel Pane che è dato, perché tutti noi possiamo raggiungere il dono della salvezza.
Qualcuno ironizza su quel pane, qualcuno non crede più che Dio possa essere presente in quel Pane e nell’Eucaristia vede solo un gesto di condivisione e solidarietà.
La crisi che la Chiesa sta attraversando non è estranea alla perdita di senso di un pane che talvolta la comunità rischia di leggere restando in superficie e dimenticando che proprio in quel Pane, Dio si manifesta e si rende presente.
Quale pane stiamo cercando? Ogni tanto è importante tornare a chiederlo a noi stessi, per evitare di accontentarci delle briciole…
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