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C’è tanta di quella Luce nel tempio e se resti in silenzio puoi quasi ascoltare il respiro di Dio e lasciarti raggiungere da quel calore che dissipa le ombre dell’anima e illumina a giorno le stanze più buie della coscienza.
Accendere la propria candela, unirsi al percorso delle luci e procedere verso l’altare per celebrare l’Eucaristia di questa domenica che ricorda la presentazione di Gesù al tempio.
Contemplare con Simeone la consolazione di un popolo che abbraccia quel bambino tanto atteso e loda Dio per quel Tempio che sarà ricostruito dopo tre giorni e nessun nemico o avversario potrà più distruggere in alcun modo.
Il Servo può davvero andare in Pace perché i suoi occhi contemplano la salvezza che è divenuta luce e gloria per tutti gli uomini che cercano fedelmente il Signore.
Non è più tempo di concedersi al buio e non è più storia prigioniera di una notte infinita per chi non rinuncia alla gioia di una Parola che restituisce fiducia, speranza e coraggio a chiunque si senta smarrito o perduto.
C’è ancora Luce ed è quella che stiamo cercando da sempre, quella che risponde a distanza di decenni o di secoli alla domanda di senso che talvolta non sappiamo neanche pronunciare.
C’è ancora Luce ed è l’antico futuro che si realizza, la promessa che si compie e il desiderio che si riaccende.
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