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E dopo aver brillato per qualche istante non sono pochi quelli che si perdono nella fragile illusione di un applauso, del consenso ottenuto e della forma apparente e fuorviante di quel che appare come un successo personale. L’uomo di Dio osserva con stupore e meraviglia quella luce e confessando le proprie ombre non può che riconoscere l’altrove da cui è venuta in quell’istante.
Il testimone allunga il dito e indica la direzione da seguire: senza alcuna esitazione accetta di restare dietro le quinte, perché c’è un tempo per catturare l’attenzione e un tempo in cui è più opportuno e buono scomparire.
La luce è altrove e non sono io quello che state cercando; la Bella Notizia è ormai presente e ogni attesa è ormai parte di una storia che presto sarà visitata da parole e gesti che diranno d’un solo fiato l’umano e il divino.
Ci sono uomini che continueranno a raccontare d’essere luce e si lasceranno accecare dal bagliore di un narcisismo mai sazio delle menzogne pronunciate di fronte a uno specchio.
Altri, seguendo le orme di Giovanni, canteranno una luce che non è più così lontana e accarezza lo sguardo dei piccoli, dei semplici e dei poveri. La scelta di non essere quello che non si è ci riconsegna alla verità di quel che siamo.
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