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Ci sono ancora tante di quelle cose che vorresti dirci, ma siamo ancora incapaci di portare il peso della verità. Hai mandato il tuo Spirito, ma non abbiamo ancora perso la brutta abitudine di cercare nelle cose materiali la soluzione dei nostri problemi.
Viviamo nella presunzione di poter salvare il mondo e non siamo nella condizione di poter tutelare neanche noi stessi.
Decidiamo in piena autonomia quante persone possono popolare la terra, chi ha diritto di respirare e chi è soltanto un peso per la comunità degli esseri umani.
Silenziamo le voci della profezia nella convinzione che questo pianeta ipertecnologico possa tranquillamente sbarazzarsi di un dio minore, ormai del tutto inutile.
Non abbiamo ancora esaurito i mattoni per edificare una Babele cibernetica in cui prevale il diritto del più forte e dove regna la confusione più profonda e un senso di abbandono, di miseria e solitudine.
Nel tuo Spirito sono presenti le parole che potrebbero cambiare le nostre sorti, ma le consideriamo senza troppa convinzione e le abbandoniamo per seguire le proposte allettanti del primo venditore di felicità usa e getta.
Nel tuo Spirito c’è la consapevolezza di quello che abbiamo ricevuto, ma scegliamo la tristezza di vivere perennemente la dimensione di chi ha sempre bisogno di qualcosa di più.
Nel tuo Spirito c’è la forza per affrontare il peso dei giorni, la fatica di crescere e la gioia di quel futuro antico che stiamo gradualmente dimenticando.
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